Fondo Impresa Donna , un finanziamento per l’imprenditoria femminile dotato di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022.
La dotazione verrà ben presto ampliata in maniera importante: i fondi che il PNRR prevede per la creazione di imprese da parte delle donne ammontano infatti a 400 milioni di euro, di cui 160 milioni saranno dedicati al Fondo Impresa Donna, ulteriormente distribuiti come segue, 38.800.000€ per la linea A e 121.200.000€ per la linea B.
Le linee di intervento principali sono due.
Linea A: “Incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili”, dedicata alle imprese costituite da meno di 12 mesi.
Linea B: “Incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili”, dedicata alle imprese costituite da oltre 12 mesi.
Il Fondo Impresa Femminile è diviso in tre assi, ognuno con una precisa dotazione finanziaria di cui potranno usufruire le imprenditrici che vinceranno il bando.
Il primo è la nascita delle imprese femminili, a cui verranno inizialmente assegnati 32,5 milioni di euro.
Il secondo è il consolidamento delle imprese femminili, anch’esso con una dotazione iniziale di 32,5 milioni di euro.
Il terzo è quello della diffusione della cultura imprenditoriale e della formazione, a cui è stata assegnata la somma di 6,2 milioni di euro.
Per accedere al Fondo Impresa Femminile è necessario rispettarne i requisiti. Nello specifico, possono fare domanda:
– imprese individuali la cui titolare è donna;
– cooperative e società di persone con almeno il 60% di donne socie;
– società di capitale con quote e componenti del cda per almeno due terzi al femminile;
– lavoratrici autonome.
Sono ammesse le attività afferenti ai settori di industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, servizi, commercio e turismo. I programmi d’investimento sono da realizzare entro due anni. Le voci di spesa ammesse sono:
– immobilizzazioni materiali (nuovi impianti, macchinari e attrezzature);
– immobilizzazioni immateriali (software, servizi cloud);
– personale dipendente assunto a tempo indeterminato o determinato;
– esigenze di capitale circolante nel limite del 20% delle spese ammissibili;
Alle vincitrici spettano inoltre fino a 5.000 euro per servizi di assistenza tecnica sulle agevolazioni e per l’acquisto di servizi specialistici di marketing e comunicazione.
Per la Linea A (imprese costituite da meno di 12 mesi), il tetto delle spese ammissibili è fissato a 250 mila euro.
I contributi a fondo perduto coprono l’80% fino a un massimo di 50.000 euro. In caso di donne disoccupate la quota a fondo perduto sale al 90%. Se il programma prevede spese superiori a 100 mila euro, invece, la copertura scende al 50%.
Per la Linea B (imprese costituite da almeno 12 mesi e non oltre 36 mesi), il tetto delle spese ammissibili è fissato a 400 mila euro. L’incentivo è costituito, in questo caso, per il 50% a fondo perduto e per il 50% in forma di finanziamento agevolato a tasso zero, sempre fino ad un massimo dell’80%.
I finanziamenti agevolati:
a) hanno una durata massima di 8 (otto) anni;
b) sono a “tasso zero”;
c) sono rimborsati, dopo 12 mesi a decorrere dall’erogazione dell’ultima quota dell’agevolazione, secondo un piano di ammortamento a rate semestrali costanti posticipate, scadenti il 31 maggio e il 30 novembre di ogni anno;
Per la Linea B1 (imprese femminili costituite da oltre 36 mesi), fermo restando la copertura del 80% delle spese ammissibili di cui alla Linea B l’articolazione di contributo a fondo perduto e finanziamento agevolato prevista dalla medesima lettera si applica alle sole spese di investimento, mentre le esigenze di capitale circolante sono agevolate nella forma del contributo a fondo perduto nel limite del 25% delle medesime spese complessivamente ammissibili.
Le domande di accesso al Fondo Impresa Donna saranno vagliate per ordine di presentazione con un esame di merito che valuterà il progetto imprenditoriale e le potenzialità del mercato di riferimento. Particolare attenzione riceveranno le iniziative ad alta tecnologia.
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