2014-2020 nell’Unione europea
L’analisi degli indicatori target sul tema trasversale della conoscenza e del trasferimento dell’innovazione, presenta una certa complessità in termini di quantificazione previsionale dei valori target. Tale complessità risulta ulteriormente aumentata dal fatto che i tre indicatori (T1, T2, T3) devono fornire una valorizzazione degli obiettivi che si prevede di conseguire con le misure 1 “trasferimento di conoscenze e azioni di informazione (art 14), 2 “servizi di consulenza, di sostituzione e di assistenza alla gestione delle aziende agricole (art. 15)” e 16 “cooperazione (art. 35)” attraverso le altre Priorità/FA dello sviluppo rurale.
A livello europeo, sono gli Stati membri (SM) con un assetto regionalizzato sono quelli che hanno investito la percentuale più alta di risorse nelle misure 1, 2 e 16. L’Italia con un valore obiettivo del T1 pari a 130,6% si colloca al secondo posto, subito dopo la Francia. Il valore più basso, invece, è previsto nel caso del Programma polacco (1,4%), mentre nel caso del Lussemburgo non è stata attivata la misura corrispondente.
È interessante osservare che tra i venti PSR europei che hanno stanziato la percentuale maggiore dei loro bilanci a favore della Misura 16, cinque sono italiani: Umbria, Molise, Emilia Romagna, Marche e Friuli Venezia Giulia (4,8%). Il Programma che ha stanziato la dotazione finanziaria maggiore per la cooperazione è quello francese pari al 26,6% del totale, seguito dal Programma nazionale spagnolo con il 15,9%. Questi due PSR, come indicato in un recente lavoro della European Network for Rural Development (ENRD, 2016) , si concentrano su un numero relativamente ridotto di misure, dando priorità a quelle che possiedono un maggior potenziale per approcci multiregionali.
Nel contesto europeo, l’Italia si colloca al secondo posto per valore obiettivo del T2 immediatamente dopo la Spagna (2.548), ma prima di Francia (1.710) e Germania (1.046). Come già visto per il T1, anche in questo caso sono i PSR degli SM con un assetto regionalizzato ad evidenziare i valori più alti dell’indicatore. Diversamente, il dato più basso del T2 è previsto per i PSR di Estonia (15) e Malta (18), mentre Lussemburgo e Lettonia non hanno attivato la Misura di cooperazione.
Se si osserva la sola componente del T2 inerente all’output O.16 – n. di gruppi operativi del PEI da finanziare (costituzione e gestione) (16.1 ) -, i PSR italiani con 625 GO previsti si mantengono al secondo posto della graduatoria europea, dopo quelli spagnoli (849). Benché siano sempre gli SM con programmi regionalizzati a prevedere di finanziare la costituzione e la gestione del maggior numero di GO (Francia: 305; Germania: 203), dall’osservazione dei dati si evince che nella parte alta della graduatoria si colloca anche il Programma della Grecia che, con 435 GO, sembra aver puntato sulla cooperazione per sostenere strategicamente le priorità di sviluppo rurale. Tutti gli altri SM hanno assunto un comportamento più prudenziale, stimando un numero di GO inferiore al dato medio europeo.
(*) totale dei PSR regionali
Secondo i dati della DG AGRI , l’Italia si colloca al quinto posto per valore obiettivo del T3, preceduta da due Programmi nazionali (Austria e Polonia) e da due regionalizzati (Belgio e Spagna). Soltanto il Lussemburgo non ha attivato la Misura, per cui il T3 è zero, mentre il valore obiettivo più basso si rileva per il Programma cipriota (2.800 partecipanti ad azioni di formazione).